Cartomanzia

Lettura delle Carte
Lettura delle Carte

         I tarocchi sono, molto probabilmente, insieme alla sfera di cristallo, ai fondi del caffè e alla chiromanzia (la famosa lettura della mano) una delle forme di Divinazione più conosciuta e diffusa nella cultura popolare (senza alcuna  valenza negativa del termine). Chi di noi non ha mai visto in decine di film la figura della improbabile gitana ingioiellata di solito con capannone da circo annesso dedita appunto a una
delle tre sopracitate forme di mantica?

 

La loro stessa origine e significato
intrinseco è avvolta da una sottile e 
affascinante bruma di mistero….

 

I tarocchi sono formati da 78 carte. Il gruppo degli "Arcani Maggiori" è costituito da 22 carte illustrate con figure umane, animali e mitologiche, anticamente chiamate "Trionfi". Il gruppo degli "Arcani Minori" consiste di 56 carte, suddivise nelle 4 serie di semi della tradizione italiana: denari, coppe, spade e bastoni. Ogni serie, costituita da 14 carte, include 4 figure, definite anche "onori" o "carte di Corte" (Fante, Cavaliere, Regina e Re), e 10 carte numerate. Secondo alcuni studiosi, le immagini dei Tarocchi comparvero per la prima volta in Europa nel XIV secolo e le 22 carte  degli Arcani Maggiori sarebbero di derivazione italiana.

 

Sebbene l'origine stessa delle carte da gioco è tutt'oggi controversa e nessuna ipotesi, aldilà della sua diffusione è stata ancora definitivamente confermata. vi sono essenzialmente due correnti di pensiero:

 

Una è quella ludica... ossia i tarocchi  non erano null’altro che gli antesignani delle normalissime e quotidiane carte da gioco molto usate e diffuse, sia tra il popolo, che tra le classi più agiate e  con notevoli varianti del gioco (infatti noi siamo abituati alle normali e quotidiane carte SENZA il moltiplicatore di complessità, se mi concedete il  termine, degli Arcani Maggiori).

 

Una è quella sapienziale /esoterica propugnata da vari esoteristi tra i quali Alphonse Louis Constant, alias Eliphas Lévi, Arthur Waite e Oswald Wirth, (del quale posseggo una copia del suo libro e un mazzo dei suoi Tarocchi originali) secondo la quale i tarocchi avrebbero un’origine decisamente più antica e veicolerebbero  un' antica forma di conoscenza codificata. Già dalla fine del  Settecento, gli esponenti di questa corrente di pensiero nel complesso, pur con diverse interpretazioni, sostengono che queste immagini sono un Libro di  Saggezza proveniente dai tempi più remoti e ne fanno risalire la nascita all'antico Egitto.

 

A mio parere, è decisamente affascinante l’analisi semantica del termine stesso. Tuttavia, secondo alcune correnti d'indagine, la definizione corretta non sarebbe da cercare nel termine tarocco (o tarocchi) ma nel lemma Tarot (sostantivo singolare). Per esempio, gli  esperti hanno rilevato che analizzandolo si ottiene Rota, che in latino significa Ruota (cioè la Ruota astrologica al centro della via dei Tarocchi che, per sua natura, è caratterizzata dalla circolarità, parimenti espressa dalla presenza delle due T all'inizio ed alla fine della parola stessa).

 

         Oppure hanno evidenziato che sempre in Tarot è contenuta la voce Tora, il sacro testo degli Ebrei; o che Tar-ro, in egizio, vuole dire “Via Regale,” e così via. Aldilà della validità di queste interpretazioni ciò che viene sottolineato è che, per comprendere il termine Tarot, così come per cogliere la profonda essenza dello strumento che definisce, è fondamentale servirsi di precise chiavi di decifrazione in quanto queste 78 immagini sarebbero connotate da un'ordinata Struttura Cifrata, costituita da un sistema di codici e leggi la cui identificazione e soluzione fornirebbe  il corretto orientamento di analisi, per indagarne l'autentico significato.

        

       Nella speranza di non avervi tediato con questa digressione….il mio approccio ai tarocchi fu decisamente più..semplice.

 

        Tanti anni fa (prima che iniziassi il mio vero percorso spirituale) una sensitiva che conoscevo (e che purtroppo ora non c'è più)  mi chiese: "Ma tu  i tarocchi li hai mai usati?" E io, stupita. " No, mai visto un mazzo in vita mia." Il giorno stesso mi regalò un mazzo di tarocchi."Prova"  mi disse con una sconcertante semplicità.

 

         Fui la prima a stupirmi dei risultati in virtù della mia ignoranza in materia. Ma come Lei mi disse il “segreto,” se mai poteva esservene uno, non era nelle carte in sè, che erano solo un mezzo (come la sfera di cristallo o i fondi del caffè,) solo una sorta di catalizzatore e focalizzatore delle capacità intuitive di chi le utilizzava. Un altro piccolo “pass-par-tout” per  aprire ulteriormente le socchiuse porte del Transfinito.

 

©copyright